Finanza personale: bilancio familiare, risparmio e investimento
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- Prima pubblicazione: 02 Gennaio 2023
«Gli uomini non riescono a capire quale gran rendita costituisca il risparmio».
Marco Tullio Cicerone
Le spese mensili aumentano in continuazione e l'inflazione – tornata a mordere nell'anno appena terminato – riduce il potere d'acquisto delle nostre entrate.
Anche quando crediamo di non avere margini di manovra per risparmiare qualcosa in più, la realtà potrebbe essere diversa.
Come riuscire, ad esempio, ad aumentare l'importo della rata mensile del nostro PAC?
Uno dei più importanti strumenti che abbiamo a disposizione è il bilancio familiare. Il bilancio familiare è un elemento fondamentale della finanza personale.
Per bilancio familiare, intendiamo una tabella nella quale vengono registrate tutte le spese che sosteniamo.
Quante famiglie hanno un bilancio suddiviso per categoria di spesa?
Quante persone sanno esattamente quanto spendono ogni mese in cibo, utenze, abbigliamento, benessere, carburante e manutenzione dell'autovettura, animali domestici?
Quanti genitori conoscono la percentuale di entrate mensili dedicata al mantenimento e all'educazione dei propri figli?
Probabilmente, non molti.
Eppure, senza la tenuta di una contabilità familiare strutturata per categorie, è difficile capire se stiamo spendendo "il giusto" o se stiamo spendendo "troppo". Forse, con qualche calcolo approssimativo possiamo avere un'idea sommaria, ma non è un'informazione sufficiente per ottimizzare le nostre uscite finanziarie.
Ipotizziamo, ad esempio, che le nostre entrate familiari siano – al netto dell'affitto o del mutuo – 2.000 euro al mese. Vorremmo dedicare all'investimento almeno 200 euro ma, nonostante le buone intenzioni e lo sforzo profuso, appare spesso una spesa non preventivata che riduce o azzera la somma che ci siamo proposti di risparmiare.
Il motivo principale per cui non riusciamo a investire con continuità è la mancanza di informazioni: non abbiamo una visione precisa di come spendiamo il nostro denaro.
Se sapessimo che, dei 2.000 euro mensili, 700 se ne vanno in cibo e 600 in benessere, potremmo fare delle considerazioni interessanti: mentre la somma di 700 euro al mese destinata al cibo è ragionevole, i 600 euro spesi per il nostro benessere potrebbero essere limitati a 400 senza grossi problemi, liberando quindi i 200 euro necessari all'investimento.
Questo è soltanto un esempio, ma è indubbio che conoscere le spese medie per categoria è un ottimo punto di partenza per ottimizzarle, intervenendo soltanto su quelle che possiamo ridurre senza compromettere la nostra qualità di vita.
Esistono molti software pensati per la contabilità familiare: alcuni vengono forniti direttamente dalle banche e sono collegati al conto corrente. Gli amanti di Excel, invece, possono creare il proprio foglio di calcolo per la gestione delle spese familiari.
Chi preferisse utilizzarne uno già pronto, può scaricare quello messo a disposizione ai nostri utenti BASIC: per diventare utenti BASIC è necessario registrarsi al nostro sito (la registrazione è gratuita). Una volta effettuato il login, basterà selezionare l'opzione "Download" dal menu utente in alto a destra e scaricare il file Excel "Bilancio Familiare.xlsm".
Le istruzioni per l'utilizzo del file, che fa anche uso del linguaggio di programmazione Visual Basic for Application (VBA), si trovano nel primo foglio ("Istruzioni"). Per utilizzare tutte le funzionalità del file, dovrete abilitare le macro Excel.
Bilancio familiare: esempio di grafico a barre orizzontale di alcune categorie di spesa
La tenuta di una corretta contabilità familiare richiede disciplina: ogni spesa – sia che venga saldata in contanti, con una carta di credito, un bonifico bancario o qualsiasi altro metodo di pagamento – deve essere registrata.
Per semplificarvi il lavoro, potete inserire le spese alla fine di ogni giornata o, se avete cura di conservare le ricevute, un paio di volte a settimana.
Se la vostra reazione automatica è di rifiuto, l'invito è quello di riconsiderare la cosa a mente fredda. Inizialmente, sembra una missione impossibile; una cosa in più "da fare" nelle nostre già occupatissime giornate: in realtà è semplicissimo, soprattutto quando si è capita l'importanza di questa operazione.
Riuscire a crearsi uno storico delle spese sostenute è inoltre importante per capire l'evoluzione nel tempo della spesa complessiva e, soprattutto, delle singole categorie.
Già dopo un paio di mesi, comunque, sarete in grado di avere un quadro molto dettagliato delle tipologie di spesa: potrete quindi valutare dove intervenire.
Non aspettate troppo: una volta individuate le spese da eliminare, agite subito. Così facendo, libererete il prima possibile le risorse necessarie all'investimento.
Ricordatevi che una spesa inutile è l'equivalente di un investimento che ha perso il 100% del suo valore. Spesso, ci lamentiamo di avere il nostro portafoglio finanziario in perdita – magari di un 10% o un 20% – mentre ignoriamo di perdere il 100% del valore delle somme spese in beni o servizi che non ci forniscono alcuna utilità.
Fate vostra le regola fondamentale degli investimenti periodici: non investite ciò che rimane delle vostre entrate dopo tutte le spese, ma spendete quello che rimane delle vostre entrate dopo aver investito la somma mensile pianificata.
Tornando all'esempio iniziale, la prima cosa da fare ogni volta che incassate il vostro stipendio sarà quella di investire 200 euro; spenderete, quindi, la cifra rimanente. Se la rata del PAC viene versata automaticamente è anche meglio, non soltanto da un punto di vista pratico.
Anche se siete sicuri di non avere un reddito sufficiente a investire 100 o 200 euro al mese, mettete in discussione le vostre certezze: analizzate le categorie di spesa impostando un bilancio familiare come quello discusso in precedenza.
Di nuovo, la sua corretta tenuta richiede molta disciplina: nel momento in cui ci si rende conto del ruolo fondamentale che riveste nel processo di investimento, è però molto probabile che il bilancio familiare diventi uno strumento al quale non vorrete più rinunciare.
Se non vi sentite ancora pronti a investire, potete comunque iniziare a risparmiare. Risparmio e investimento, per quanto molto legati tra loro, non sono la stessa cosa: il risparmio è quella parte di reddito che non viene immediatamente speso (o consumato).
Il risparmio è finalizzato al soddisfacimento di bisogni futuri e, di solito, è costituito da somme liquide accantonate in un conto corrente o un conto deposito. Se non vengono investite, subiscono la perdita di potere d'acquisto causata dall'inflazione.
L'investimento avviene nel momento in cui il risparmio viene indirizzato verso strumenti finanziari più o meno rischiosi, con un rendimento atteso in grado di compensare gli effetti nefasti dell'inflazione e, se possibile, remunerare il rischio sopportato dall'investitore.
Il risparmio, quindi, è una condizione necessaria ma non sufficiente per l'esistenza di un investimento finanziario.