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Basarsi sul passato per stimare i rendimenti futuri

È possibile basarsi sul passato per stimare i rendimenti futuri?


01Apr2024

Information
Andrea Gonzali Blog 2909 hits
Prima pubblicazione: 06 Marzo 2021

«The future influences the present just as much as the past».

Friedrich Nietzsche

Prevedere con esattezza l'andamento dei mercati finanziari è un'impossibile: il futuro è sconosciuto.

Un'idea di ciò che possiamo aspettarci, però, la possiamo avere. Anzi, la dobbiamo avere.

Finanziariamente parlando, il passato non è detto che si ripeta in modo analogo. Tuttavia, sulla base delle informazioni raccolte in decine o centinaia di anni di osservazione dei mercati finanziari, non possiamo sostenere che essi si muovano in modo casuale.

Senza addentrarci nel dibattito sull'efficienza dei mercati finanziari, solitamente distinta in efficienza in forma debole, semi-forte e forte, possiamo constatare un'inesorabile tendenza alla crescita del mercato nel lungo termine.

Questa considerazione si basa sull'osservazione del passato e non ci sono elementi per ritenere che questa dinamica si possa arrestare in futuro, salvo ipotizzare dei cambiamenti strutturali ad oggi difficilmente ipotizzabili. Quanto meno, possiamo affermare che la probabilità che il trend di crescita di lungo termine continui è più alta rispetto a quella che si verifichi il contrario.

Anche limitandoci al solo mercato azionario, non si tratta soltanto di una semplice analisi statistica. L'affermazione precedente si basa su due fattori fondamentali: i dividendi, che nel lungo termine dovrebbero crescere in linea con l'economia, e l'inflazione, il cui tasso di crescita deve essere sotto controllo per evitare pericolosi fenomeni come la deflazione (tasso di inflazione negativo, da non confondersi con la disinflazione) e l'iper-inflazione.

Negli ultimi due anni, abbiamo assistito a una rapida accelerazione dell'inflazione, che ha portato le banche centrali a intervenire con diversi rialzi dei tassi di interesse nel tentativo di contenerla. Dopo anni in cui l'inflazione sembrava un ricordo del passato, è improvvisamente tornata a essere un tema centrale nel dibattito macroeconomico.

L'investitore azionario si aspetta un rendimento positivo che sia non solo superiore a quello che potrebbe ottenere investendo in obbligazioni, ma anche maggiore del tasso d'inflazione atteso.

Questa aspettativa è motivata dal fatto che investire in azioni comporta un rischio più elevato rispetto agli investimenti obbligazionari, e nessun investitore sarebbe incline ad accettare tale rischio senza la prospettiva di un premio adeguato.

Nel secondo caso, se il rendimento atteso non superasse l'inflazione, gli investitori potrebbero decidere di non investire affatto, preferendo incrementare il proprio consumo immediato per massimizzare la propria utilità, almeno entro certi limiti.

Le informazioni che ci fornisce il passato possono perciò essere utilizzate per formulare stime sui rendimenti futuri degli investimenti.

Generalizzando, queste informazioni possono essere categorizzate in tre gruppi distinti per la loro accessibilità e complessità:

  • Difficilmente accessibili. Queste informazioni possono essere ottenute esclusivamente attraverso l'uso di modelli statistici ed econometrici avanzati. Chi ha la capacità di sviluppare modelli così sofisticati — presupponendo che questi siano attendibili, basati su logiche causali e non afflitti da problemi di overfitting o bias dannosi (cosa per niente scontata) – tende a mantenere per sé o per la società per cui lavora queste preziose informazioni: non avrà alcun interesse alla loro divulgazione, per ovvie ragioni.
  • Accessibili con specifici backtest. Un esempio di backtest potrebbe essere il seguente: ipotizziamo di avere una serie storica giornaliera trentennale di un fondo comune di investimento. Attraverso dei backtest rolling potremmo quantificare i rendimenti che sarebbero stati ottenuti investendo in quel fondo per 5 anni. Dovremmo, in altre parole, backtestare un numero elevato di investimenti a 5 anni sullo stesso fondo, ma in momenti diversi: questo processo prevede di calcolare il rendimento finale per ogni ciclo di investimento di 5 anni, determinandone poi il valore medio, la deviazione standard, e identificando i valori minimo e massimo ottenuti. Se la serie storica analizzata è sufficientemente lunga, questi dati possono fornire un intervallo di possibili rendimenti e di altre misure statistiche che possiamo ragionevolmente aspettarci di ottenere investendo oggi in quello strumento finanziario per i prossimi 5 anni.
    La stessa metodologia può essere applicata con durate diverse, ad altri strumenti finanziari o a un intero portafoglio di titoli (con tutte le complicazioni del caso).
  • Facilmente accessibili. Sono quei principi fondamentali noti a ogni investitore informato e frequentemente sottolineati dai consulenti finanziari. Nonostante la loro apparente semplicità, queste nozioni possono risultare controintuitive e difficili da applicare, specialmente quando si tratta di gestire i propri investimenti.
    Un esempio classico è la raccomandazione di adottare un orizzonte di investimento a lungo termine quando si investe nei mercati azionari, preparandosi nel contempo a fronteggiare significativi drawdown, ovvero riduzioni temporanee del valore del portafoglio. Di fronte a tali situazioni, è cruciale evitare di cedere al panico e di vendere in perdita, mantenendo invece i titoli fino al raggiungimento dell'orizzonte temporale prefissato per l'investimento (salvo ovviamente strategie particolari che prevedano specifici interventi al verificarsi di determinati eventi). E, invece, in moltissimi casi il panico prende il sopravvento.

In definitiva, conoscere il passato serve. Le informazioni che il passato ci offre possono essere sfruttate in modi utili, se elaborate correttamente.

La cosa da evitare è cadere nella tentazione di prevedere il futuro. Nonostante l'avanzamento delle tecniche econometriche e l'incremento della potenza di calcolo dei computer, la capacità di anticipare gli eventi futuri resta molto limitata.

È realistico, invece, formulare ipotesi su scenari futuri e valutarli attraverso calcoli probabilistici entro margini d'errore accettabili. La certezza, però, rimane fuori dalla nostra portata: pensare di poter prevedere il futuro in modo continuativo è soltanto un'illusione.

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Disclaimer

Tutti i tipi di investimento sono rischiosi. Il livello di rischio può essere più o meno alto e i rendimenti possono variare al rialzo o al ribasso. Ogni investimento è soggetto al rischio di perdita.
I rendimenti passati non sono indicativi di quelli futuri.