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3 osservazioni sul possibile arrivo di una crisi finanziaria

3 osservazioni sul possibile arrivo di una crisi finanziaria


13Dic2021

Information
Andrea Gonzali Blog 2318 hits
Prima pubblicazione: 12 Dicembre 2021

«We futurists have a magic button. We follow every statement about a failed forecast with 'yet'».

Alvin Toffler

È possibile che sia in arrivo una nuova crisi finanziaria?

In tutta onestà, la risposta è "non lo so".

Quello di cui sono convinto, però, sono le tre cose seguenti.

1) Nessuno sa se e quando arriverà la prossima crisi finanziaria

La realtà è questa: nessuno è in grado di prevedere la prossima crisi finanziaria.

Se questo tipo di previsioni fosse possibile, vorrebbe dire che il market timing funziona e tra le persone più ricche del mondo ci sarebbero diversi investitori che lo utilizzano.

Invece non è così: basti pensare che Warren Buffett è un sostenitore del Buy and Hold, ovvero della strategia opposta al market timing.

Il 99,99% degli investitori non aveva previsto la crisi dei subprime del 2008 o quella del COVID-19 del 2020. Tra i pochi che avevano azzeccato il timing di almeno una di queste due e che erano usciti correttamente dal mercato azionario nei dintorni dei valori massimi, soltanto una piccola parte – forse – è rientrata sul mercato subito dopo il raggiungimento dei valori minimi.

La stragrande maggioranza degli investitori – anche di quei pochi che prevedono correttamente il verificarsi di una crisi – ritengono che essa si protragga molto di più della sua vera durata: la conseguenza è che non riprendono posizione sul mercato azionario al momento giusto; anzi, quando lo fanno, spesso sono passati parecchi mesi, se non addirittura anni, dal momento in cui il trend al rialzo è ricominciato.

2) Si perdono molti più soldi a causa della paura di una crisi finanziaria che non della crisi stessa

Per paura di una crisi finanziaria, molti investitori stanno fuori dal mercato. Intorno al 2011/2012, correvano molte voci su un possibile ritorno di una crisi dei mercati azionari: negli ultimi 2-3 anni i mercati erano saliti davvero troppo – si diceva – in seguito al crash causato dai subprime.

A parte piccole brevi crisi, non si è verificato niente di tutto questo e i mercati azionari hanno continuato a salire senza sosta.

Nel 2014-2015, gli stessi discorsi si facevano insistenti su tutti i forum finanziari e sono andati avanti anche negli anni seguenti: nessuna crisi finanziaria seria si è tuttavia verificata; soltanto qualche piccola correzione di tanto in tanto.

Siamo quindi arrivati al 2020: la crisi finanziaria del COVID-19 è fresca nei nostri ricordi. È stata una crisi sanitaria in primis e finanziaria soltanto in seconda battuta. Per meno di un paio di mesi ha trascinato i mercati finanziari violentemente in basso ma, così come è arrivata all’improvviso, se ne è andata con altrettanta velocità.

Inutile sottolineare che nessuno l’aveva ipotizzata: ancora più di quelle che l'hanno preceduta, è stata – almeno per le motivazioni che l’hanno originata – una crisi imprevista e imprevedibile. L’ultima crisi sanitaria che ebbe delle influenze – probabilmente – anche sui mercati finanziari risaliva a oltre 100 anni prima.

Per paura, molti investitori stanno lontano dai mercati azionari mentre salgono e aspettano il verificarsi di una crisi prima di entrarci.

La crisi non arriva e il tempo passa. Alcuni escono nella speranza di anticipare il verificarsi di una crisi senza rendersi conto che, anche laddove riescano in questo intento, è altamente improbabile che rientrino negli stessi mercati nei tempi giusti: quando lo fanno, quasi sempre i prezzi sono più alti di quelli ai quali sono usciti.

L’attesa costa molto: più di una crisi finanziaria, a meno che non ci si lasci prendere dal panico e si esca dal mercato proprio nel punto più basso.

3) Finché i miei soldi sono investiti sul mercato, non pago tasse sul capital gain o costi di transazione

Quando si decide di uscire dal mercato perché si ha paura che arrivi una crisi finanziaria, lo si fa – probabilmente – in guadagno e si pagano le tasse sul capital gain, oltre ai costi di transazione.

I costi sono certi: a meno che non si venda perché si è raggiunto l’orizzonte temporale dell’investimento o per un’emergenza imprevista, perché pagarli?

Che senso ha pagare il capital gain e ritrovarsi con la liquidità sul conto se essa non ci serve? Che senso ha vendere i titoli in portafoglio se ci eravamo prefissati di mantenerli per altri 5, 10 o più anni?

Quando si liquida il portafoglio per paura, credendo di risolvere un problema, in realtà ne creiamo uno più grande: che cosa fare con la somma adesso disponibile?

Rimaniamo nella speranza di rientrare nel mercato al momento giusto, quando i prezzi saranno più bassi.

Il momento giusto non arriverà mai.

Conclusioni

Una nuova crisi finanziaria arriverà di sicuro, anche se nessuno sa quando.

Le crisi sono eventi normali nei mercati finanziari. Sono sempre accadute e accadranno anche in futuro: non vanno temute e, quando arrivano, la cosa migliore da fare è portare avanti l'investimento senza stressarsi troppo, perché i mercati torneranno a salire.

Non è facile: in quei frangenti, i notiziari non fanno altro che riportare notizie catastrofiche e ogni giorno è un bollettino di guerra quantificato in miliardi di euro "bruciati in borsa".

Una crisi finanziaria può essere sfruttata in particolar modo da chi sta costruendo un Piano di Accumulo del Capitale, effettuando dei versamenti aggiuntivi al raggiungimento di determinate soglie di perdita.

Chi non ha alcuna liquidità disponibile, potrà limitarsi a continuare a versare le rate del proprio Piano di Accumulo del Capitale, acquistando più quote del sottostante a parità di cifra investita.

Quando arriverà la prossima crisi finanziaria, mantenete i nervi saldi, rimanete calmi e munitevi di tanta pazienza: sono le armi necessarie a portare a termine un investimento di successo.

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