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Perché il mercato azionario spaventa gli investitori?

Perché il mercato azionario spaventa gli investitori?


19Mar2023

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Andrea Gonzali Blog 989 hits
Prima pubblicazione: 19 Marzo 2023

«Il coraggio non mi manca. È la paura che mi frega».

Totò

Ecco le principali ragioni per cui molti investitori nutrono diffidenza nei confronti del mercato azionario:

1. Le azioni di una singola società seguono delle dinamiche diverse rispetto al mercato azionario

L'insieme delle azioni quotate in Borsa costituisce il mercato azionario. Tuttavia, il mercato azionario è un'entità a sé stante, caratterizzata da dinamiche molto diverse rispetto a quelle dei singoli titoli.

Ad esempio, una società può fallire: in tal caso, il prezzo delle sue azioni potrebbe subire una riduzione drastica o azzerarsi. Il valore del mercato azionario globale, però, non potrà mai annullarsi poiché è costituito dalla totalità delle società quotate in borsa. Solo nel caso in cui tutte le aziende che lo compongono azzerassero il loro valore, anche il mercato subirebbe la stessa sorte. Si tratta, comunque, di un'eventualità molto remota, che potrebbe verificarsi solo in seguito a una catastrofe di portata planetaria.

Allo stesso tempo, le singole azioni potrebbero avere andamenti molto più estremi di quelli del mercato nel suo insieme, dal momento che sono soggette sia al rischio specifico che a quello sistematico. Ciò significa che alcune società possono vedere i prezzi delle loro azioni moltiplicarsi centinaia o migliaia di volte in tempi relativamente brevi, ma tali rendimenti non potranno essere raggiunti dal mercato nel suo complesso.

Individuare tali società in tempo utile per approfittarne è quasi impossibile: tentare di farlo equivale a scommettere sui singoli titoli. Sebbene possa sembrare una sfida intrigante, per un investitore è molto più importante concentrarsi sulle dinamiche del mercato azionario nel suo insieme.

Nel corso degli ultimi 200 anni, il trend di lungo termine dei mercati azionari è sempre stato positivo e non vi è ragione per credere che non debba continuare anche in futuro. D'altro canto, esiste solo una ridotta percentuale di società che riesce a superare la prova del tempo, raggiungendo, ad esempio, i 100 anni di vita. In altre parole, se avessimo investito nel mercato azionario per almeno un secolo, avremmo ottenuto un rendimento eccezionale; scegliendo le azioni di una singola società, quasi certamente non avremmo ottenuto lo stesso risultato.

Nonostante queste dinamiche siano semplici da comprendere per un investitore, molti preferiscono tentare la fortuna nella speranza di fare il colpaccio: la maggior parte di loro si ritroverà con un pugno di mosche in mano.

2. È impossibile garantire che l'investimento azionario generi un rendimento positivo certo

L'investimento in azioni è caratterizzato da un certo grado di rischio e non garantisce un rendimento positivo, indipendentemente dall'orizzonte temporale scelto. Anche investendo nel mercato azionario globale per un periodo prolungato di 20 o 30 anni, non si può avere la certezza di realizzare un profitto.

Tuttavia, è vero che, in generale, allungare l'orizzonte temporale di investimento aumenta la probabilità di ottenere un rendimento positivo, con un effetto proporzionale al tempo di investimento. In questo senso, si può dire che un investimento azionario a lungo termine risulta meno rischioso di uno a breve termine, inteso come minore probabilità di chiudere l'investimento in territorio negativo.

3. La volatilità dei mercati azionari è un fattore di disturbo per gli investitori

La volatilità è una delle misure di rischio di un investimento. La maggior volatilità dei mercati azionari implica un maggiore rischio per gli investitori. Infatti, nonostante sia probabile che un investimento azionario a lungo termine generi un rendimento positivo, è raro che non ci siano periodi difficili da superare durante il percorso. Anzi, un investimento azionario a lungo termine sarà caratterizzato da alti e bassi e ci saranno inevitabilmente periodi negativi, che potrebbero durare a lungo.

Le crisi finanziarie provocano sensazioni negative: il controvalore degli investimenti può subire perdite potenzialmente significative, causando grande preoccupazione e frustrazione tra gli investitori. Ecco perché, spesso, sono cauti e riluttanti ad assumersi dei rischi.

Secondo la Teoria del Prospetto di Kahneman e Tversky, la psicologia umana è tale da non generare sensazioni della stessa intensità a parità di oscillazioni del mercato: le perdite potenziali hanno un impatto psicologico maggiore rispetto ai guadagni di pari valore; spesso, scatenano il panico tra gli investitori. Il panico, a sua volta, provoca decisioni impulsive e dannose per l'investimento stesso.

Per affrontare un investimento azionario con successo, è essenziale conoscere le dinamiche dei mercati finanziari e gli strumenti che si vogliono utilizzare, capire gli obiettivi di investimento personali e la propria propensione al rischio.

Non è complicato, a differenza di quanto si potrebbe erroneamente credere: il periodo di tempo richiesto per assimilare queste conoscenze è una fase del processo di investimento che non deve essere sottovalutata.

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